Una notizia che mi ha addolorato tanto, e per prima cosa desidero inviare ai suoi cari ed a tutti i suoi amici le mie piu’ sentite condoglianze.
Questo articolo ci ha fatto un ottimo ritratto di quello che é stato il Luigi, descrivendo allo stesso tempo l’importante patrimonio culturale che egli ci ha lasciato.
Avevamo la stessa età e ricordo che fin da molto giovane si distingueva dai suoi coetanei. Per noi era un ‘sognatore’, e a molti sembrava strano incontrarlo al mattino, molto presto, in giro per la strada che va alla Segheria, ma sapremo dopo che quelle passeggiate mattutine costituivano per lui il momento piu adatto per ‘pensare’ ed ammirare in silenzio la bellezza del nostro paese, sentirne la vera essenza. Non avevamo molte risorse quali libri e giornali a quei tempi, e penso che il Luigi abbia fatto tesoro di quanto vedeva intorno a sé durante queste passeggiate e da quanto sentiva raccontare in giro oppure dai nostri vecchi.
Ci siamo visti poco da adulti, in quanto lui si era trasferito a Milano ed io a Firenze e poi a Londra; ma quando andavo a Gorfigliano durante l’estate, i suoi amici mi davano notizie sul suo lavoro, e conoscendo la mia passione per il Maggio, mi regalavano copie dei suoi libretti.
Ci fu un un breve incontro circa dodici anni fa, che é rimasto vivido nella mia mente; dopo essersi complimentato con me per il fatto che ancora parlo il nostro dialetto, quando gli dissi che lavoro con studenti e cantanti lirici professionisti, aiutandoli nella dizione del repertorio italiano, il suo viso si illuminò e mi disse: ‘Mi fa tanto piacere!’ Non fu una risposta casuale, sono certa che mentre io gli parlavo, il Luigi vedeva la poesia dei libretti, le immagini dei protaginisti, sentiva il loro canto: parte di quello che lo ha appassionato per tutta la vita.
Arv’deisso Luigi!
Maria Grazia Pancetti